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Come la Blockchain traccia la filiera tessile in ottica circolare

14 Gen 2022 | Blockchain, News

Per dimostrare ai consumatori finali o, prima ancora, agli stakeholder di filiera – come maison della moda e confezionisti – che una produzione mette in pratica i criteri della sostenibilità, anche in ottica circolare, servono informazioni e dati tracciabili e trasparenti. Qui entra in gioco la Blockchain applicata alle supply -chain. Vediamo come attraverso un case study per il tessile studiato da Domina che introduce una serie di step registrabili insieme alle relative certificazioni.

Il nostro case study “from sheep to shop” (scarica il pdf qui)  segue la produzione di un tessuto dal materiale greggio al capo finito, e propone la Blockchain come metodo condiviso, inalterabile e trasparente per la giustificazione e la certificazione di tutti i passaggi di filiera. Il registro digitale condiviso rappresenta un’alternativa sostituzione degli abituali registri informatici, che sono ancora sostanzialmente basati su un metodo “cartaceo” della gestione dati.  Il tutto tarato su due user distinti:

  • Il produttore del tessuto
  • Il produttore del capo finito

Se sei un produttore di tessuto, le soluzioni Blockchain ti permetto di registrare step di supply chain come:

  • Caricamento del materiale greggio
  • Acquisto delle materie prime
  • Disposizioni verso i terzisti
  • Ricezione della merce dai terzisti
  • Attività interne di trasformazione del tessuto (tessitura, finissaggio etc.)
  • Vendita del tessuto al confezionista

Se sei un produttore di capi finiti sarai invece interessato a caricare i dati relativi a:

  • Caricamento del tessuto acquistato
  • Disposizione di lavoro a terzista, o a reparti di produzione interna
  • Collaudo qualitativo del capo prodotto
  • Vendita

In entrambe i casi la Blockchain permette a tutti gli stakeholder (di supply chain, b2c, dogane o monopoli), di tracciare in modo ricorsivo l’intero iter dal prodotto finito alle materie prime. In questo contesto Domina ha studiato la possibilità di inserire anche la documentazione relativa al PCO (Prefential Certicate of Origin). La Dichiarazione di Origine Preferenziale è utile alle manifatture per certificare la provenienza di un prodotto come EU sulla base di una serie di passaggi di trasformazione realizzati in Europa, che devono essere dimostrabili documenti alla mano, e di abbattere i relativi dazi per l’import-export extra UE.

La Blockchain, supportata da plus come l’inserimento dei PCO, rappresenta un valido strumento di dimostrazione dei processi circolari applicati a livello produttivo, inserendosi di fatto nelle politiche di circular economy. Queste ultime posso essere supportate anche da tool interni all’azienda utili a monitorare e ottimizzare i processi produttivi, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati provenienti dai reparti operativi, con strumenti d’industria 4.0.

L’ottimizzazione può riguardare ad esempio una riduzione degli sprechi riconducibile all’efficientamento nell’utilizzo di energia o nei tempi macchina, così come la riduzione degli scarti in ambito produttivo, attraverso un’implementazione della qualità prodotto. In questo senso Tessile Digitale lavora a soluzioni, anche personalizzate, studiate per le PMI del tessile, se vuoi saperne di più .  Se vuoi conoscere meglio le applicazioni della Blockchain alle PMI, visita il nostro sito dedicato dominablockchain.it