Il vecchio adagio “che cosa va di moda” non perde mai smalto, ma non basta più. il Tessile & Abbigliamento è chiamato ad interrogarsi sulle nuove necessità espresse dai consumatori, relative agli impatti ambientali e sociali delle produzioni. Ecco perché il tracciamento della supply chain, dalla materia prima al capo finito, sta diventando una necessità per uno dei settori dalla filiera produttiva più complessa e frammentata.
Sono i dati stessi a rafforzare questa tesi: il settore Moda incide sensibilmente sui cambiamenti climatici con 1,7 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, e gioca un ruolo che sta diventando difficile da ignorare anche nello sfruttamento sociale, con l’87% delle forze lavoro impiegate con salari inferiori ai minimi garantiti per legge. Il report Net Zero Challenge del World Economic Forum identifica il T&A come la terza industria per produzione di fattori inquinanti, e secondo una recente inchiesta di PwC per Lablaco (piattaforma facilitatrice dell’economia circolare) solo l’1% dei capi smessi viene regolarmente riciclato. Ne segue che i rifiuti prodotti dal settore arrivino a toccare quota 92 milioni di tonnellate all’anno. E parliamo di rifiuti indifferenziati, che finiscono in discarica o in inceneritore. Per contro secondo una ricerca targata Nielsen il sentimento green nei consumatori è crescente: già nel 2015 il 66% era disposto a spendere di più pur di acquistare prodotti di aziende impegnate nella sostenibilità.
Ma come garantire ai consumatori che un capo d’abbigliamento non è stato prodotto in Paesi che ledono i diritti della manodopera o che non seguono i protocolli internazionali? Oppure che non è contraffatto? O ancora, che contiene materie prime di pregio con tanto di certificazione d’origine? Spesso nel T&A il problema di base resta l’opacità delle informazioni e dei dati. La Blockchain può dare una serie di risposte concrete, affidabili e sicure: un registro distribuito, trasparente e condiviso ha già nei suoi requisiti fondanti alcune delle skill necessarie a porre rimedio alle richieste di una filiera composta da attori molteplici e dislocati in diverse regioni del mondo.
Partiamo dal Tessile, se sei una manifattura, utilizzando la Blockchain puoi tracciare tutto il processo di produzione partendo dalla registrazione del caricamento del materiale greggio e dell’acquisto delle materie prime, proseguendo con la disposizione dell’eventuale processo di filatura presso un terzista e il successivo ricevimento del semilavorato, per finire con la disposizione dei processi di tessitura e finissaggio (interni o esternalizzati) e con la vendita al cliente confezionista.
Se produci capi finiti, la Blockchain può aiutarti a registrare e tracciare il caricamento dei tessuti acquistati dalla manifattura, la disposizione dei processi di lavorazione (interni o esternalizzati), la fase di collaudo con le note qualitative e la vendita.
Per tutti gli step appena descritti verranno caricati in Blockchain i relativi documenti a titolo di certificazione. Scopri di più con il nostro case study per il tessile.